ROMANO FELICITA, nata ad Ortona (Ch) nel 1984, risiede a Pianella (Pe). Ragazza allegra e sensibile, fin da piccola ha scoperto l’interesse per la scrittura di componimenti sia in poesia che in prosa, affrontando temi relativi alla propria personalità, agli affetti e ai sentimenti. Ha frequentato il Liceo Linguistico “Isabella Gonzaga” di Chieti ed è attualmente iscritta alla Facoltà di Lettere e Filosofia, nel corso di Laurea in Operatore dei Beni Culturali, presso l’Università “G. D’Annunzio” di Chieti. Nel marzo 2003 ha pubblicato la sua prima Silloge di poesie, dal titolo È bello vivere così (Ed. Cannarsa, Collana “I poeti dell’Histonium”). Sue poesie sono state pubblicate sul giornale locale “L’Officina” e sulla Rivista “Fiamme d’Argento” dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Ha partecipato ad alcuni concorsi di poesia ricevendo significativi riconoscimenti. Ricordiamo: Conc. Letterario Europeo “S. Benedetto” di Norcia (2003 e 2004), Premio S. Valentino di Terni (2003 e 2005). Ha partecipato a sei edizioni dell’Histonium, ricevendo: la Segnalazione di Merito per una lirica a tema libero (2002), il Premio Speciale Unico per giovani poeti - 1° Trofeo “Memorial Teresa Mascitelli” (2003), la Menzione d’Onore per la poesia inedita (2004), il Premio Speciale Unico per la poesia sul rapporto “Genitori-Figli” (2005), il Premio Speciale Unico per la Poesia sulla Violenza ai Minori (2006), la Menzione d’Onore per la poesia sul problema ambientale (2007).

La giovane poetessa Felicita Romano (al centro) ritira la Menzione d'Onore dalle mani del Presidente dell'Histonium, cav. Giuseppe Catania (Vasto, 22 settembre 2007)
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SILENZIO *
(... a Tommy)
Rabbia...
tanta.
Dolore...
così forte
che straccia il cuore.
E poi Silenzio...
quello della morte,
del pianto...
immenso.
Dolcezza
allo stesso tempo...
nello stringer tra le mani
una piccola foto,
in due occhietti,
persi in un eterno gioco
e azzurri com’il cielo...
in uno sguardo ignaro
e protetto dal soffice velo
dell’infanzia.
Amore
ch’era il suo mondo
di cui la mamma il sole,
il papà la protezione ed il calore...
fino a quel dolore sordo,
quel freddo improvviso
e quella paura senza uguali.
Vergogna dunque...
nella consapevolezza
che i mostri esiston...
e che come quel mostro
che osò sì tanta efferatezza,
anche noi siam umani...
ma di nuovo ed ancor amore...
per vincere quei mostri
e continuar a vivere...
e Silenzio...
quello della speranza...
del pianto...
immenso.
FELICITA ROMANO
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* La poesia è stata pubblicata nell'Antologia Voli nell'Azzurro del Premio Histonium 2006, con il seguente giudizio critico del prof. Luigi Alfiero Medea, segretario del Premio: "Con una scrittura coinvolgente la poetessa esprime tutta la rabbia e il dolore per la presenza nella nostra società di mostri che tolgono brutalmente la vita ai bambini innocenti, come il piccolo Tommy; ma dal verso sprigiona anche una speranza: l’amore può vincere qualsiasi violenza e scelleratezza)".
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