PAPADIA VINCENZO, nato a Lecce il 30 ottobre 1946, vi risiede. Lavora a Taranto in un grande complesso industriale. Ha avuto vari riconoscimenti in Concorsi letterari nazionali. Tra questi: il Lauro di bronzo al Premio “La Torre” e Natale Agropolese. È inserito in diverse antologie poetiche. Tre brillanti affermazioni l’ha avute all’Histonium 1997 e 1999, dove ha vinto la sezione della poesia a tema libero e all’Histonium 2002, dove si è aggiudicato la sezione speciale sul tema del padre. Alle altre edizioni dello stesso Concorso ha ricevuto: la Menzione d’Onore per la Silloge inedita nel 1992, il 2° posto assoluto per la poesia a tema libero nel 1995, il Premio Speciale Unico per la Puglia nel 1996 e nel 2006, il 5° Premio Assoluto per la poesia singola nel 1998, il 2° Premio Assoluto per la poesia sul tema della Pace nel 2000, il Premio Speciale del Presidente (2001), il 3° Premio Assoluto (2003), il Premio Speciale della Giuria (2004), Premio Speciale del Ventennale “Letteratura e Fedeltà” (2005), Premio Speciale della Giuria (2007).

A Vincenzo Papadia (nella foto è, a destra, con il prof. Luigi Medea alla Cerimonia del 1999) è stata assegnata per ben tre volte la Targa d'Oro personalizzata: 1° Premio Assoluto nella Sezione della poesia a tema libero (1997 e 1999) e nella Sezione sul tema del Padre (2002).
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AGOSTO *
Quando l'orizzonte
timidamente indora
e il coro dei grilli
consegna lo spartito
al gallo del pollaio
e la brava gallina
saltata giù dall'asta
scrolla dalle penne il sonno
e va solenne al prato
per un lombrico
fresco di mattino
io m’affretto,
prima che il sole
rizzi la sua spina,
al vecchio fico d’India
sdraiato lì, negletto
sul vecchio muro a secco.
Ma il nonno è già nel verde
e con amor paterno
soccorre un pomodoro
che la gazza, curiosa,
ha divelto dal fruscello a “vi”
ch’egli gli aveva dato
come miglior giaciglio
… e la nonna
che con le labbra incerte
pare incitar la mancina
sugli ultimi grani del Rosario
già con la destra
attizza del carbone
ove posare una terrina scura
colma del bianco legume
appena ieri
finito di… sudare.
…non so che anno era
so solamente ch’era un Agosto,
uno dei tanti con dentro
grilli, cicale e nonni
che le gazze ciarliere d’oggi
non posson raccontare.
Vincenzo Papadia
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*Poesia vincitrice del 1° Premio Assoluto (pubblicata, poi, nell’Antologia Fremiti di primavera sui sentieri della Memoria) con la seguente motivazione: “Il ricordo di un agosto lontano si configura in un quadretto campestre, dove immagini di mietitura e persone si muovono in un’aura di dolce e sobria tenerezza. La linearità discorsiva, l’armonia del verso e ben appropriati echi leopardiani impreziosiscono la lirica e sono il segno più evidente della maturità letteraria raggiunta dal poeta talentino”.
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