Curriculum    

 

PALLOTTA ANTONIO è nato ad Isernia il 15 luglio 1981. Frequenta la Facoltà di Architettura all’Università “D’Annunzio” di Pescara. Ha partecipato per la prima volta all’Histonium nel 2006, vincendo con una Silloge inedita il Trofeo Speciale Unico per Giovani poeti. Nel dicembre 2006 ha pubblicato, per i tipi dell’Editrice Cannarsa di Vasto, nella Collana “I Poeti dell’Histonium” la Silloge Radici, con prefazione del prof. Luigi Alfiero Medea. All'Histonium 2007 ha ritirato il Premio Speciale della Giuria per una poesia sul problema ambientale Post-atomik city.

 

Pallotta

ANTONIO PALLOTTA ritira il Premio Speciale Unico per Giovani Poeti dalle mani del Generale dei Carabinieri Gianfranco Rastelli (Vasto, 23 settembre 2006).

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LA PRESENTAZIONE della Silloge RADICI

       La presente Silloge ha partecipato alla XXI Edizione del Premio Nazionale Histonium, ricevendo  dalla Giuria il Trofeo Speciale Unico per giovani poeti con la seguente motivazione: “Temi esistenziali si snodano nel verso per testimoniare nonostante le difficoltà, le cadute e il limite materiale delle cose, il bisogno di rialzarsi, riappropiandosi del coraggio interiore e dell’anelito verso nuovi orizzonti”.
      In effetti, ci troviamo di fronte ad un percorso lirico intenso, essenziale, solcato dalle domande “di senso” che l’uomo si è sempre posto, domande che diventano, però, più pressanti nella nostra società tecnologica.
      Il poeta di Isernia vive dentro di sé dicotomie e contraddizioni, che lo portano a dissetarsi di “un’acqua mistificatrice”, mentre una infinità di costrutti mentali sostituiscono “l’inappagabile bisogno” di libertà e genuinità. A volte anche la stessa presenza amica, che lo consola “nel crepuscolo di una stanza solitaria”, si trasforma in “illusione di ombre / falsa immagine reale / una profondità che non esiste / ma seduce”.
      Ed ecco il giovane Pallotta chiedersi, quando i suoi pensieri migrano “verso mete atopiche, adimensionali”, se è “nato per essere solo un numero / o un numero solo?”; oppure tormentarsi sull’eterno dualismo che gli pone la scelta tra mercificazione e spiritualità.
      In una situazione così ambivalente è facile lasciarsi andare alla crisi. Pallotta lo ammette senza mezzi termini: “A volte cedo, cado”. Ma subito segue il grido della speranza: “Poi mi rialzo (piano) // Il tempo mi dà coraggio / Mi dice che avrò successo!”.
      Un aiuto importante resta la poesia che spesso l’avvolge dell’alone “denso della sua ispirazione”.


      Luigi Alfiero Medea

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Sotto: la copertina della Silloge di poesie 

          
       Cop. Sill. Pallotta

 

Una poesia tratta dalla Silloge "Radici"

 

INDIGENO
 
Grigia deriva della foschia profonda.

Villaggi di uomini
abitano l’Isola oltre la nebbia fitta.

Mi hanno risposto:

“credere di essere
equivale a credere di esistere,
Io Esisto e credo di essere me stesso”

L’isola è una casba;
tutti cantano e danzano
un Folklore tipico.

È l’armonia.

Ho visitato luoghi in cui
tanto canto e danza
diventavano Silenzio.

Sono appena sbarcato qui.
Mi farò insegnare tutto.